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2021

27.06.2021

messaggio ricevuto da Marilda Santana a Piedade dos Gerais domenica 27.06.2021
traduzione dall’audio

Cari figli,
voglio chiedere alla Santissima Trinità – Padre, Figlio e Spirito Santo – di manifestare ai vostri cuori tutta la sua grazia, questo amore infinito, misericordioso, questa luce grandiosa. In questo tempo in cui abbiamo bisogno di più amore, più carità, più fraternità, più silenzio. Abbiamo bisogno di preghiera. Preghiera e pace. C’è tanto rumore sulla Terra. L’uomo ha bisogno di respirare questa presenza dello Spirito Santo e vivere di più la soavità della brezza leggera, soave e mite, che è il silenzio.

Perché il tempo della giustizia è in mezzo a noi. La giustizia di Dio, la giustizia divina. Per questo gli uomini sulla Terra saranno custoditi e protetti dalla misericordia del Signore. Nulla è più grande di questa misericordia. Nulla è impossibile per chi crede in questa misericordia. La risposta è così vicino a noi, ma l’uomo non vive questo silenzio della vita di preghiera. E soprattutto non vive l’amore: amore al prossimo, amore alla sua famiglia, amore alla sua comunità, amore alla sua bellissima missione.

Perché tu hai una missione. Nessuno vive tanto per vivere, nessuno nasce per caso. Anche i conflitti, anche le battaglie, ci portano a comprendere i segni di Dio. Quanto l’uomo ha bisogno di piegare le ginocchia e confidare nella provvidenza divina! Credere nel Cielo. Quando non si ha una risposta sulla Terra, è necessario credere nel Cielo. Credere fortemente, credere piamente nel Cielo. E oggi noi siamo chiamati da Dio a vivere questa vita di preghiera, a vivere questa vita di silenzio. Anche se molti non vogliono viverla. Perché Dio non obbliga, Dio è un Padre che mostra, che insegna, che dice: “Figlio, questa è la via”. Ma segue questa via solo chi lo desidera, chi lo vuole, chi ha il cuore rivolto alla presenza dello Spirito Santo. Segue questa via solo chi è illuminato.

Per questo Gesù ci ha chiesto di essere luce. In mezzo a tante tenebre, ci chiede di essere luce. Perché il mondo è nelle tenebre, il mondo è nel peccato. L’umanità non è mai stato tanto persa nelle tenebre, figli. Ecco perché vediamo tutte le infermità che colpiscono la materia, tutti gli ostacoli che colpiscono direttamente il figlio di Dio, perché il mondo è nel peccato. Ed è necessario che l’uomo accenda una luce che si chiama fede e viva realmente questa fede, faccia la sua scelta e la faccia per il bene.

Gesù ci aveva detto che saremmo entrati in un tempo speciale, che è il tempo della misericordia. E noi siamo in questo tempo speciale. Anche davanti a tutte le piaghe presenti nell’anima e nel cuore dell’uomo – conseguenze dei peccati dell’umanità – Gesù ci mette davanti alla sua misericordia infinita dicendoci che c’è salvezza, dicendoci che possiamo veramente vincere il nemico, le sue trappole, ogni sofferenza familiare, ogni sofferenza dei nostri bambini, dei nostri giovani, dei padri, delle madri, dei missionari, di tutto il popolo di Dio, di tutto il clero. Ma Gesù ci chiede di avere fiducia in questa misericordia, in questo tempo speciale.

Ed Egli ci aveva detto che in questo tempo speciale avremmo attraversato grandi battaglie, ci aveva parlato della sofferenza materiale, che sarebbe stata la prima di tutte, quella che avrebbe colpito direttamente la parte più fragile dell’uomo, la materia. La sofferenza materiale è quella che l’uomo teme di più. Spesso l’uomo ha paura di perdere i beni materiali e non ha paura di perdere la propria anima. Spesso ha tanta paura di ciò che riguarda il passaggio terreno e dimentica come sta il suo spirito.

Allora Gesù ci parla di questo tempo di grandi lotte e ci mette in guardia anche riguardo alla sofferenza temporale, alla sofferenza causata dalla disobbedienza dell’uomo, e ci chiede di aggrapparci fortemente a questa tavola di salvezza che è la misericordia, in modo da non arrivare alla sofferenza più grande, che è quella spirituale.

Allora siamo in un tempo di eventi celesti. Quello che Gesù ci dice oggi si sta verificando chiaramente, nitidamente in mezzo a noi. E quando Gesù ci ha indirizzati a percorrere questo cammino speciale, che è il cammino della misericordia, Egli ci ha chiesto di pregare per la Santa Chiesa, che è la famiglia maggiore, della quale tutti noi facciamo parte, perché essa è sacra agli occhi del Padre, del Figlio e del Divino Spirito Santo. Gesù ci chiede anche di pregare per il lievito di questa famiglia maggiore, che sono tutte le altre famiglie: famiglie costituite da uomini e donne che devono essere persone semplici, di fede e di preghiera, affinché nel mondo ci siano bambini e giovani santi.

La grande necessità del mondo oggi è di conversione, perché se osserviamo vediamo che sta mancando questa santità nel mondo. Manca santità nei bambini, manca santità nei giovani, perché manca santità nelle nostre famiglie. Allora oggi è necessario pregare per tutte le famiglie, per tutto il popolo di Dio. Ed Egli ci parla della famiglia in un modo molto amorevole, dicendo che la famiglia è il giardino di Dio, la famiglia è il giardino più bello che esista.

Gesù ci chiama anche a seguire le sue orme, perché oggi vediamo molta sofferenza nelle famiglie, molta discordia, molta disunione, molta distruzione nelle case. Vediamo la distruzione della religiosità e della spiritualità nelle famiglie. Allora Egli ci chiede che ci uniamo come un solo cuore, come una sola anima, supplicando per la conversione delle nostre famiglie, per la conversione dell’essenza di questa famiglia maggiore, che sono le famiglie. Tu fai parte di quest’opera, come un piccolo mattone vivo dell’opera di Dio.

E a un tratto ci vediamo davanti a un tempo nel quale Dio ci chiede di fermarci e riflettere. Arriva sulla Terra una sofferenza, una sofferenza che colpisce direttamente la materia umana, la carne: la paura, le perdite, le tristezze, le lacrime. Ma Gesù ci chiede di andare avanti, di non avere paura, di essere prudenti ma di avere fede, di non abbandonare il fondamento più prezioso della vita, che è la presenza di Dio nei nostri cuori, nel cuore delle nostre famiglie, nel cuore dei nostri bambini e giovani, nel cuore di tutti i missionari. E Gesù ci avvisa anche riguardo all’ira del male sulla faccia della Terra: l’avidità, l’odio, il voler stare al primo posto, la discordia tra i popoli, l’indifferenza tra le nazioni, il potere.

Gesù ci chiede di stare uniti come un solo cuore e di consacrarci alla Misericordia, al Cuore Misericordioso di Gesù e al mio Cuore Immacolato di Madre.

A un tratto arriva il tempo in cui dobbiamo raccogliere quello che seminiamo: il tempo della verità, il tempo dell’autenticità, il tempo di essere di Dio. Perché è il tempo della giustizia, è il tempo del raccolto giusto, non possiamo raccogliere un frutto buono se non lo abbiamo seminato. Potremo raccogliere la brezza leggera che passa in questo luogo solo se seminiamo l’amore, se depositiamo nel mondo questo seme che deve crescere e riflettere nei nostri cuori la crescita dell’unzione del divino Spirito Santo su di noi, che è il santo battesimo.

Gesù ci aveva parlato del tempo del raccolto, del tempo della giustizia, del tempo della verità, del tempo in cui gran parte dell’umanità non avrebbe più avuto il cuore pieno di fede, in cui l’uomo sarebbe caduto nella dissolutezza del mondo, avrebbe abbandonato i valori, soprattutto quelli familiari. L’uomo non avrebbe più seguito la direzione corretta, sarebbe stato ingiusto, avrebbe seguito solo le fragilità dell’avidità, del potere e della malvagità. Ma sarebbe stato un tempo speciale, nonostante questa terribile tempesta del male: il tempo della misericordia di Dio.

Ecco perché oggi voglio chiamare il mondo intero a rifugiarsi nelle profondità del Cuore di Gesù, a pregare per la guarigione non solo della materia, ma del cuore. A che serve all’uomo guarire la propria materia, se il suo cuore continua ad essere pieno di oscurità, di odio, di ira, di invidia, in un tempo in cui nemmeno le persone che camminano con Gesù riescono a tenersi per mano? Vogliono stare nei posti di comando, dimenticando di compiere l’opera dello Spirito Santo.

Oggi possiamo meditare sul fatto che Gesù, mentre percorreva la via che lo avrebbe portato a dare la vita, era molto solo, non c’era con lui una grande moltitudine. Gli uomini ebbero paura in quel momento, ebbero paura di dire “io credo, confido, spero e amo il Signore”, ma Egli non ha abbandonato nessuno di voi. E quelli che stavano con Lui, saldi nella fede, furono strumenti affinché il mondo intero fosse salvato.

Allora è questo che tu hai bisogno di essere: essere veramente di Dio. Non importa se siete pochi, perché certamente non sarete una grande moltitudine, perché la maggior parte di questa moltitudine è addormentata nelle trappole del peccato, è caduta, malata, cieca, senza luce. Ma esiste in questo cammino un popolo di Dio pieno di luce, un popolo di Dio pieno di fede, un popolo di Dio che lotta per i più bisognosi, per gli abbandonati, per i dimenticati, per i più fragili. Esiste un popolo di Dio che non tiene soltanto il rosario in mano, ma che lo prega tutti i giorni. Esiste un popolo di Dio che forse è poco numeroso, perché anche in un luogo benedetto come questo ci sono tanti che non conoscono il valore della presenza di Dio qui. Molti sono chiamati, pochi gli eletti. Perché in verità il Signore chiama, ma tu devi scegliere, vivere la volontà del Signore. Il “sì” è tuo, dipende da te.

Allora vogliamo essere questo popolo di Dio che nel guardare Gesù oggi con noi, in mezzo a noi, come Alimento supremo, vogliamo essere vicini a Lui e chiedergli non soltanto la guarigione della materia dell’uomo – che è già tanto colpita, ferita, maltrattata – ma la guarigione del cuore dell’uomo, affinché questo mondo possa essere un mondo nuovo, affinché il regno di Dio si verifichi in mezzo a noi, affinché possiamo raccogliere il trionfo del Cuore di questa Madre che cammina con voi da tanti anni lottando perché l’umanità non soffra, perché l’umanità vinca, perché l’umanità sia realmente vittoriosa. Non importa se siamo pochi, figli, quello che conta è che siamo qui per fare la volontà di Dio. Ognuno, nel silenzio del proprio cuore, chieda a Gesù di dargli forza per non abbandonare questo cammino speciale, che è il Cuore di Gesù Misericordioso, perché oggi il nostro cammino è insieme a questo Cuore Santo e Misericordioso.
Con grande affetto, voglio darvi la mia benedizione.

in questo momento la Madonna benedice tutti

Cari figli,
vi ho benedetti con tanto amore, perché oggi Gesù ci mette qui davanti al suo Cuore e non esiste un amore più grande dell’amore che Gesù ha per noi. In Cristo noi riceviamo tutto l’amore del Padre e tutta l’unzione dello Spirito Santo. Non esiste un amore più grande di quello di questo Cuore Misericordioso.

Il messaggio di oggi non è una speranza, ma una luce. Abbiamo una luce, abbiamo la misericordia, vogliamo costruire in ogni angolo della terra i pilastri di questa misericordia, vogliamo mettere Gesù Misericordioso nel cuore di tutti i popoli della terra. Per vincere questa sofferenza, figli. Siamo in una battaglia, siamo in un cammino serissimo, siamo in un momento in cui solo Dio [può intervenire] ed Egli si prenderà cura di noi. Dunque siamo questo esercito, anche se siamo pochi, siamo un esercito forte che vincerà la battaglia. Perché voi vincerete questa battaglia, figli.

Faccio gli auguri a quelli che oggi festeggiano un anniversario: oggi molti dei presenti ringraziano per gli anni di vita, per gli anni di matrimonio, per la grazia della vocazione. Che Dio vi benedica immensamente.

Ho chiesto anche a Gesù di benedire questi fiori per la guarigione e liberazione di tutti i malati nel corpo e nell’anima.

Ecco la Serva Maria, Immacolata Concezione, Madre e Signora della Pietà, che vi augura pace, forza, fede e coraggio. Il Signore mi chiama.

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