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2008

04.01.2008

messaggio ricevuto da Marilda Santana a Piedade dos Gerais (MG-Brasile) il 04.01.2008

traduzione dall’audio

Cari figli,
nel silenzio di questa sera vogliamo innanzitutto pregare Dio per i sacerdoti, che oggi in modo così bello contribuiscono affinché le anime possano essere salvate da tutta questa miseria, tristezza, marciume del peccato.

Quest’anno è un anno molto speciale, perché la preghiera per i sacerdoti è veramente qualcosa di suprema importanza. È una cosa su cui dobbiamo riflettere. Siamo in un tempo difficile, siamo davanti alle prove, e ciò che ci dà forza per vincere è l’Eucaristia, è Gesù nell’Eucaristia. E nessuno di voi avrebbe questo privilegio di Gesù nell’Eucaristia, se Gesù non avesse concesso ai sacerdoti questa grandissima grazia.

Allora pregare per i sacerdoti, oggi, significa pregare affinché l’umanità e i sacerdoti stessi possano valorizzare il grande Maestro, il grande Signore, il grande Alimento. In questo momento in cui l’umanità si preoccupa tanto della fame, si preoccupa tanto della mancanza di pane, ma non si preoccupa dell’anima, non si preoccupa del cuore, non si ferma per riflettere: “Come sto, come sta il mio cuore, la mia vita? Se oggi Dio mi chiamasse, come mi presenterei? Come mi presenterei davanti a Dio? Sarei nelle condizioni di entrare nella casa del Padre?”.

Perché oggi le persone ascoltano e non vivono. Quando ad esempio incontriamo grandi difficoltà, principalmente tra i giovani, nella consapevolezza, è perché ascoltano e non vivono. Quanti genitori stanno dicendo: “Figlio, stai attento, stai attento alla droga, stai attento ai vizi, stai attento al peccato!”. Ma i figli ignorano le parole dei genitori, ignorano la sapienza dei genitori. E oggi vediamo le orribili conseguenze, il veleno del male che domina tante persone, vediamo la criminalità, la violenza che esce dalle mani dei giovani, principalmente degli adolescenti.

È una fase così bella della vita. Gesù ha detto: “il giovane è la speranza di un mondo nuovo”, ma i giovani si stanno svegliando così poco a questa speranza, per essere realmente un esempio di gioventù santa, un esempio di gioventù sapiente, un esempio di gioventù che sa davvero amare, che sa davvero ascoltare, che sa davvero fare silenzio, che è veramente prudente.

Perché se tu hai il proposito di voler essere una creatura nuova, Dio ti dà la forza per questo. Se hai questo proposito, se hai questo obiettivo, se sei umile, Dio ti guarisce, Dio ti rende santo, Dio ti rende capace. Nessuno può dire: “Non sono capace”. Non è capace solo chi non vuole. Perché Dio ha dato all’uomo la grazia di essere capace, la grazia di rendere nuovo quello che è vecchio, di rendere felice quello che è triste. Dio ci ha concesso la grazia.

Quante cose possiamo cambiare! Quante cose possiamo trasformare! Quante cose possiamo fare in modo diverso! La sofferenza, quante volte possiamo trasformarla in più forza, in più preghiera, in più unione con il Cielo, con le persone, in più umiltà. Perché quando va tutto bene, a volte pensi di essere grande, di essere onnipotente. Calpesti tuo fratello, discrimini tuo fratello. Gesù ha detto: “non giudicate per non essere giudicati”. Perché? Perché chi giudica, un giorno sarà a sua volta giudicato. E anche da Dio.

Allora dobbiamo avere questa serenità, questa sapienza e questa prudenza, perché quest’anno inizia mostrando al mondo intero, a tutta la faccia della Terra, che i tempi della sofferenza sono arrivati, che il dolore è arrivato, che la tristezza è arrivata. L’uomo vede che la stessa natura non corrisponde a quello che dovrebbe essere, perché l’uomo l’ha distrutta, per avidità. Così come l’uomo sta distruggendo se stesso per avidità. Perché non ha semplicità, non ha umiltà, non cerca la vita di preghiera, non ha Dio, vive come se il mondo fosse solo questa Terra, questo passaggio, il giorno e la notte, il lavoro, gli obiettivi. Ha dimenticato Dio. Ha dimenticato che nel suo lavoro c’è la mano di Dio, che nella sua famiglia c’è la mano di Dio, che nell’aria che respiri c’è tutta la luce di Dio.

Ecco perché l’uomo deve svegliarsi, prima che sia troppo tardi. Perché i tempi sono sempre più pieni di turbolenze, di sofferenze, di difficoltà, e se l’uomo non si sveglia, non si allerta, la sofferenza diventerà ogni giorno più intensa, ogni giorno più grande, il dolore crescerà, le lacrime e le miserie domineranno la faccia della Terra. Ecco perché siamo qui con gli occhi rivolti a Dio, con il cuore in Dio, con l’anima in Dio. Ecco perché siamo qui ascoltando il Cielo, ascoltando la Parola di Dio, aprendo le porte dei nostri cuori. Non siamo qui tanto per stare, siamo qui per il Cielo. Ognuno deve valorizzare questo Cielo nella sua vita, perché Gesù ha detto: “alla fine resteranno quelli che mi saranno fedeli, io stesso mostrerò chi mi è fedele”.

Allora noi siamo in questo tempo, figli. Chi non vuole essere fedele, si separa ogni giorno di più dalla luce, perché la luce non si mescola alle tenebre. Se vuoi realmente essere di Dio, sei di Dio, ma se non vuoi essere di Dio, stai certo che la luce non si mescola alle tenebre. Essa cancella le tenebre, ma non si mescola con esse.

Allora oggi è necessaria la semplicità, è necessaria l’umiltà, è necessario l’amore vero, la carità vera, la semplicità vera. Dio sta facendo cose molto belle nella vita di ciascuno, dei cristiani che vogliono, che desiderano, che hanno bisogno di questa luce, che vogliono realmente questa luce. Ma Egli non obbliga, non esige. Egli mostra la via, la direzione di ciascuno, se apri veramente il tuo cuore a Gesù Cristo. Ricordati che i veri cristiani hanno detto: “il Signore è la mia luce, è Lui che mi conduce e con Lui avrò tutto, soprattutto la pace”. Allora oggi abbiamo la certezza che il Signore è la nostra luce, è Lui che ci conduce e per Lui, grazie a Lui, abbiamo la pace.

Con sapienza e amore, in questa sera piena di grazie, perché oggi è il giorno del digiuno, benedirò tutti e vi concederò la grazia di offrire questo digiuno principalmente per i sacerdoti.

la Madonna benedice i presenti

Cari e amati figli,
vi ho benedetti con grande gioia. Sono stata molto felice per questo momento di preghiera, per la presenza di tutti voi qui riuniti, chiedendo e supplicando la Santissima Trinità di aprire i cuori dei suoi grandissimi figli, perché voi siete grandi, figli! Peccato che non riconosciate la grandezza che avete, la forza che avete e la protezione di Dio che ricevete. Perché voi siete grandi per Dio, molto grandi, molto speciali! E oggi l’umanità vede così poco quanto è speciale, quanto è grande la protezione di Dio, la luce di Dio, l’amore di Dio, la misericordia di Dio. Ecco perché vi chiedo: ognuno cerchi di lavorare su se stesso, di essere una creatura migliore, una creatura degna, perché Dio vuole dignità nel mondo, soprattutto in questa Comunità Fraterna.

Che il Padre, il Figlio e il Divino Spirito Santo benedicano tutti voi.
A chi mi ha offerto questi fiori bellissimi dono il mio Cuore Immacolato di Madre.
Dio mi chiama. Ecco la Serva del Signore.