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2013

02.02.2013

messaggio ricevuto da Marilda Santana a Piedade dos Gerais (MG-Brasile) il 02.02.2013

traduzione dall’audio

Cari figli,
è una benedizione divina potervi portare il nutrimento più grande di tutti: la Parola del Cielo, il messaggio di Dio. E oggi in un modo molto speciale, nell’umiltà, nella semplicità che troviamo in questo piccolo santuario di lode, di preghiera, di vita di amore.

Come impariamo ad amare? Impariamo ad amare davanti alle necessità, davanti alle difficoltà, attraverso i problemi. È così che impariamo ad amare. Il Cielo, quando ci chiama all’amore, ci chiama a vivere il silenzio, a vivere l’umiltà, la semplicità, l’apertura dei nostri cuori, l’obbedienza.

Oggi l’uomo è molto disobbediente a Dio. Alle sue leggi, ai suoi insegnamenti. Quando parliamo delle leggi di Dio, parliamo di quello che ci ha chiesto per il nostro bene. È più che una legge, è una grazia di obbedienza. Amare Dio, amare il prossimo, rispettare il prossimo. Cosa produce il peccato nella vita dell’uomo? Dolore. Quando sei disobbediente a quello che Dio ti ha chiesto, come Padre che ti ama, cadi nel dolore, porti dolore. Perché una madre disobbediente non procura dolore solo a sé stessa, ma porta dolore anche i figli. Ecco perché vediamo tanto dolore nelle famiglie, tanta sofferenza spirituale, tante persone che necessitano di guarigione e liberazione, di esorcismo.

L’uomo non vive il presente, vive sempre pensando al domani, dimentica che Dio gli ha dato questo momento, questo giorno, questo pomeriggio. E in questa necessità, l’uomo non vive in pace, vive sempre tormentato, sempre tribolato, perché il demonio è tempesta. Dio è brezza leggera. Ma il demonio è tempesta.

Siamo nell’anno della fede e della buona volontà. La fede e la buona volontà ci rendono un esercito forte. Dobbiamo avere fede, dobbiamo avere buona volontà, dire il nostro sì a Dio, affidare il nostro cuore a Dio. La nostra vita è nelle mani di Dio, noi dobbiamo fare la nostra parte. Perché cosa significa avere buona volontà? Fare la tua parte. Come figlio di Dio, come membro di una comunità, come missionario, religioso, padre o madre, devi fare la tua parte.

Molte volte aspetti tanto dal Cielo, ma non fai niente di quello che il Cielo ti chiede. Spesso vuoi vedere i tuoi figli lontano dai problemi, soprattutto in quest’anno dedicato ai giovani, ma spesso non preghi con i tuoi figli, non risvegli l’interesse dei tuoi figli giovani alla vita di preghiera, non li inviti a pregare. A volte è molto facile offrire il mondo, ma è molto difficile catechizzare per la realtà di questo mondo e mostrare che il mondo non è così colorato, così bello come sembra. Che esistono le spine, esistono le difficoltà, esiste la sofferenza, e che questo è dovuto alla disobbedienza dei figli di Dio. Ecco perché vediamo tanta sofferenza nella vita dei giovani. Per questo Gesù ha dedicato quest’anno anche ai giovani.

Allora dobbiamo vivere la preghiera, aprire il cuore, fare silenzio, ascoltare la Parola di Dio, comprendere cosa Dio vuole da noi, qual è la nostra missione, cosa Gesù ha riservato per noi. Qual è la nostra lotta, il piano di Dio nella nostra vita? Cosa vuole Dio da noi? Dobbiamo dire la verità, perché molte volte omettiamo le fragilità, mentre oggi abbiamo bisogno di essere veri. Se hai male, dì dove hai male. Gesù vuole guarirti. Ma se tu non credi che Egli è la guarigione, ti nascondi. Perché oggi c’è tanta depressione? Perché l’uomo non crede che l’Eucaristia guarisce, che adorare Gesù nel Santissimo Sacramento è anche curare sé stessi, che pregare il santo rosario significa davvero vincere il demonio. Perché la malattia oggi arriva da questo male che è il demonio.

Allora abbiamo molto bisogno di Dio. E la nostra vita oggi deve essere luce per questo popolo di Dio che piange, chiedendo misericordia. Anche noi qui, protetti dagli angeli, illuminati dallo Spirito Santo, vediamo quanto il demonio cerca di prendersi gioco di noi. Perché non tutti hanno lo stesso proposito di abbandono, di preghiera, di buona volontà, di donazione. Perché quando hai buona volontà ti doni, ma quando non ti doni, non hai buona volontà. E nemmeno fede. Perché se guardassimo il piano di Dio per quello che è, noi lo rispetteremmo in ginocchio, ma purtroppo l’uomo non rispetta nemmeno il suo cuore.

Ecco perché Gesù ci sta dicendo in modo chiarissimo che, se l’uomo non cerca la fede, affogherà nel suo stesso egoismo e orgoglio. Allora chiediamo a Gesù di imporre le sue mani sul mondo, sulle famiglie, sui giovani, sul cuore di tutti voi che siete venuti qui oggi, scelti da Dio per vivere nella semplicità, nell’umiltà, in questo pomeriggio così grande in cui il Cielo è manifestazione di amore per noi.

Con grande affetto, voglio benedire questa bellissima famiglia, della quale Dio mi concede di essere mediatrice, messaggera e Madre.

la Madonna benedice i presenti

Cari figli,
ho benedetto con affetto tutti i figli, tutta questa bellissima famiglia, alla quale Gesù chiede tanto di amare. Amare, fare silenzio, ascoltare, comprendere, riflettere, aprire il nostro cuore, perdonare, ma anche lottare.

Il buon figlio e servo di Dio è quello che non si lascia indebolire davanti alla lotta. La lotta deve essere costante. E sempre maggiore. Ecco perché Dio ci benedice, il Cielo ci benedice. E anche io Maria, la Madre della Pietà, vi benedico.

Con la benedizione del Padre, del Figlio e del Divino Spirito Santo rimanete nella grazia, portate la grazia e diffondete questa grazia nel mondo.

A chi mi ha offerto questi bellissimi fiori, voglio offrire il mio Cuore.

Il Cielo ama tutti noi.

Faccio gli auguri a Marco Antônio per i suoi anni di cammino: che Dio ti benedica e ti renda fedele nella missione, perseverante nella fede.

Ho benedetto tutti i pellegrini, che sono anch’essi strumenti di amore, di lotta, di fede e che vogliono sempre fare qualcosa per portare al mondo la pace. È di questo che oggi il mondo ha bisogno: di pace.

Dio mi chiama. Ecco la Serva di Dio.