Categorie
2017

30.07.2017

Cari figli!
Questo è il momento di chiedere – uniti alla Santissima Trinità – la luce del Divino Spirito Santo e di implorare più luce per il mondo.

È triste per la Madre e per voi, figli di preghiera, guardare il mondo e sentire chiaramente la sofferenza nello sguardo delle persone, nel comportamento delle persone. È triste vedere fino a che punto l’umanità stia permettendo che il dolore – causato dal peccato – sia presente nelle proprie vite.

In questo momento intercediamo per l’umanità. Stiamo vivendo un momento di preghiera. Dobbiamo stare con il cuore in pace per vivere questo momento di preghiera. Non possiamo perdere la grazia di ascoltare il Cielo con amore. Quante volte vieni qui per ascoltare il Cielo con il cuore oppresso dalle sofferenze. È chiaro che la sofferenza è presente, che sia materiale, spirituale o temporale. Ma la speranza è Nostro Signore: Gesù! Quando speriamo in Colui che è la nostra speranza, non possiamo arrivare qui oppressi. Dobbiamo essere leggeri! Dobbiamo essere sereni!

L’uomo avrà, sulla Terra, una nuova Terra, soltanto quando cercherà di costruire dentro di sé la felicità di una persona nuova. Fintanto che continuerà a stare sotto il peso dell’ignoranza, della bestemmia, della critica, della persecuzione, non avrà nel suo cuore questa grazia della libertà, della liberazione. Resterà prigioniero dell’amarezza, della sofferenza.

Nel guardare il mondo, oggi, vedo un mondo nella sofferenza. Giovani, bambini e famiglie nella sofferenza.

Questo è il giorno del Signore! Giorno di preghiera! La domenica per il cristiano è davvero un giorno speciale, nel quale avrebbe bisogno di rivolgersi a Dio – soprattutto in questo ultimo avvertimento del Cielo per il mondo – l’uomo dovrebbe rivolgersi a Dio.

Ma Dio non vuole obbligare i suoi figli. Desidera che i suoi figli si affidino a Lui per scelta e per amore. Devi avere la volontà, devi amare. Quando ascolti un messaggio, devi essere disposto ad amare quello che Dio ti sta chiedendo.

Quello che Dio ci chiede oggi è una vita nuova, è conversione. Ci chiede un cambiamento. Questo cambiamento deve partire da ogni figlio, da ogni cuore. Chi deve cambiare sei tu. Chi deve cambiare sei tu. Nessuno ti cambierà. Sei tu che devi cercare questo cambiamento, volere questo cambiamento. Devi metterti a disposizione con prontezza come servo di Dio, come operaio di Gesù, affinché il piano di Dio si realizzi nella tua vita.

Quello che Gesù ci chiede oggi è l’ultimo appello del Cielo nel mondo. Questo è chiarissimo! Fortissimo!

L’uomo sta avendo la grazia di ascoltare e vivere questa fonte inesauribile di misericordia. Il mondo sta perdendo la luce. Il mondo sta perdendo la felicità. Perché le persone stanno fuggendo dalla grazia di Dio, non stanno andando incontro a questa grazia. È necessario che l’uomo incontri la grazia, che faccia un esame di coscienza, un atto di riparazione. Che si chieda: “Per quale motivo sto soffrendo?”, “Cosa sta succedendo oggi nel mondo?”.

È necessario iniziare a comprendere la Parola di Dio, quando Gesù ci parla della disobbedienza, della mancanza di rispetto, della mancanza di preghiera.

Oggi è domenica! Forse che il mondo sta pregando?

Forse che le persone si ricordano che oggi è giorno di preghiera?

Preghiera significa azione di Dio in noi. È azione dello Spirito Santo in noi. La preghiera ha un potere trasformante. È facile prendere in mano il Santo Rosario, quello che è difficile è vivere questo Santo Rosario. È annunciare la Parola di Dio. È essere uno strumento della Buona Novella. È avere il coraggio di cambiare: “Voglio essere migliore!”, “Voglio essere dello Spirito Santo!”, “Voglio essere di Gesù!”, “Voglio essere del Padre!”. Affinché io possa essere del Padre, dello Spirito Santo e di Gesù, il mio atteggiamento umano deve essere diverso, la mia vita deve essere diversa. “Voglio davvero essere quello che Dio vuole da me?”. Umiltà, semplicità, accoglienza del Cielo, accogliere il Cielo, aprirsi al Cielo.

Da qui in avanti il mondo dovrà attraversare molti tormenti, principalmente spirituali, figli! Ci sarà molta tristezza sulla faccia della Terra, per la disobbedienza a quello che Gesù sta chiedendo. Egli ci sta chiedendo: il Santo Vangelo, la Parola di Dio.

Quando ricevi la Santa Comunione, Gesù ti chiede un atto di amore, un atto di cambiamento, una vita nuova.

Dove andrà il mondo, se l’umanità non tornerà alla Casa di Dio? Dove andrà il mondo? Dove andranno a finire le nostre famiglie, i nostri bambini, i nostri giovani?

Ho supplicato Gesù per i giovani. Dove stanno andando questi giovani?

Il giovane ha bisogno di fortificarsi attraverso la preghiera. Ci sono molti giovani che sono felici, perché sono in preghiera. Essi stanno pregando. Questi giovani che stanno pregando sono felici, perché sono nelle condizioni di vincere le fragilità del mondo di oggi, di vincere le debolezze e le trappole del demonio. Stanno attraversando delle prove, sì, ma sono sostenuti dalla preghiera.

E i giovani che non stanno pregando? Dove sono? Nella sofferenza. La preghiera è la nostra fonte di forza in questi giorni. Forza per i giovani, per i bambini, per la Chiesa. L’uomo ha bisogno di pregare di più. Pregare, avere tempo per Dio! Le persone non hanno tempo per Dio. Iniziano a pensare a Dio e cadono nelle tribolazioni dei pensieri cattivi, giudicando gli altri.

Sì, possiamo trasformare il mondo, con il potere della preghiera. Ciascuno deve essere responsabile e volere un mondo migliore. Dì: “Io voglio un mondo migliore!”, “Io voglio fare diversamente!”, “Io voglio la sapienza per fare quello che Dio desidera che io faccia, affinché lo Spirito Santo agisca in me!”, “Io ho bisogno che lo Spirito Santo mi guidi!”

Se l’umanità non si lascerà guidare da questa Santa Forza, non uscirà da questa sofferenza. Non vincerà questa sofferenza. Questa sofferenza è come una malattia contagiosa. Pensate a una peste che si diffonde velocemente, come un’infezione. È una sofferenza spirituale che tutti incontrano: occhi maliziosi, bocca piena di cattiveria, orecchi pieni di malvagità, azioni cattive. C’è molta malvagità.

L’uomo non riesce a riflettere: “Ho bisogno di essere umile!”, Ho bisogno di riconoscere che, senza umiltà, non vincerò la debolezza!”.

Qual è la debolezza? Il peccato. “Con l’umiltà mi avvicinerò a una vita di santità. Vorrò una vita di santità.”

Gesù ci dice una cosa bella: “Felice l’anima umile e triste la persona che vive sotto la superbia e l’orgoglio!”. Felice l’anima umile, quella che si presenta davanti al Padre! Felice l’anima che riconosce i suoi limiti, le sue debolezze, che sa e sente che tutto il potere venuto dall’alto è un potere che trasforma.

Questo anno mariano, figli, è un anno per riflettere su questo: sulla missione della Madre di Dio. La missione che il Cielo ci concede in questi tempi fatali, in questi tempi di lotta. Forse l’uomo sta aspettando una sofferenza enorme nella natura, una grande sofferenza nella materia, ma la sofferenza più grande è quella dell’anima. È la peggiore anche perché sembra che non esista. Ci sono persone che dicono che va tutto benissimo, ma dentro soffrono, soffrono, soffrono. Ma non riescono ad avere l’umiltà di riconoscere che hanno bisogno di tornare alla Casa di Dio, alla Casa del Padre.

L’umiltà ci fa ritornare alla fonte maggiore, che è il Padre. Il Padre è amore! Ma il mondo oggi non ama: uccide, è violento, è crudele. Se l’uomo non ha cuore, la malvagità lo avvelenerà sempre di più.

Siete di fronte a un paese in cui non si vede più giustizia. Si vede sempre più avidità. Il Brasile attraverserà una miseria molto grande. L’avidità porta alla miseria. Dio ci sta offrendo tutto, ma la creatura vuole la sofferenza. Dio sta dando all’uomo il Cielo, ma le persone dicono “no” al Cielo. Dio ti chiede oggi: “Sii umile. Torna alla Casa del Padre. Presentati davanti al Padre”. Questo è per la comunità, per i pellegrini e i visitatori, per il Brasile e per il mondo. È per ogni figlio di Dio.

Hai bisogno di esaminare la tua coscienza e tornare alla Casa del Padre. Quindi, questo messaggio di oggi è l’appello che faccio a voi. Non perdete più tempo. Molti stanno già piangendo perché non hanno valorizzato il tempo che hanno avuto. Il tempo che avevano per non fare ciò che era contrario a quanto Dio voleva. Felice la persona che soffre a causa del Cielo, che ama Gesù e soffre, a causa di Gesù. Triste la persona che disprezza il Sacro, il Sacro che è Gesù. Molte persone stanno piangendo per aver disprezzato il Sacro.

I giovani hanno bisogno di pregare di più. Vedete la battaglia. Ciò che vince la battaglia è la preghiera. La preghiera è il cambiamento. Non è solo prendere in mano il Santo Rosario e recitarlo, è cambiare. È voler cambiare. Dì a te stesso: “Io voglio cambiare!”. Hai bisogno di avere questo coraggio, questo coraggio di trasformare la tua vita.

Figli miei! In quest’anno Gesù mi ha affidato il mondo e io sto affidando il mondo a Gesù. So che non riuscireste a sostenere la sofferenza della battaglia che attraverserete nel corso dei prossimi anni, se io non vi affidassi a Gesù. Ma, figlio, anche tu devi fare il tuo affidamento. Io intercedo presso Gesù. Io ti affido a Gesù. Ma anche tu devi affidarti a Lui.

Quello che voi state facendo qui nel corso di tutti questi anni di evangelizzazione è raccogliere, seminare, raccogliere e seminare. Arriverà il momento in cui vi ricorderete delle parole della Madre, che quando era presente in corpo e anima aveva detto: “Figli! Voi passerete per forti tribolazioni, ma chi sarà unito al Cielo vincerà!”. Voi vedrete la vittoria con gli occhi della carne. Ma avete bisogno della sapienza. Se persistete nel continuare nella stessa fragilità, non otterrete la vittoria. Vi sentirete ogni giorno più falliti, sconfitti, depressi, tristi e infelici.

Il dolore peggiore è il dolore nell’anima. Gesù ha detto: “Mille volte le spine nella mia carne, che una sola di esse nell’anima di coloro che amo!”. È necessario che ti ricordi di queste parole di Gesù, perché ci sono molte spine che stanno entrando nelle vostre anime. Queste sono le spine peggiori.

Guardiamo dunque verso il cielo e abbiamo il coraggio di condurre una vita santa e benedetta, agli occhi del Padre. Vogliamo essere, realmente, ciò che Dio vuole che ciascun figlio sia sulla faccia della Terra.

Adesso, con grande amore, desidero darvi la mia benedizione.

la Madonna benedice i presenti

Cari figli!
Questa benedizione è per il mondo, per il Brasile, per le famiglie qui presenti, perché l’uomo desideri essere liberato dalla sofferenza spirituale che è presente nel suo cuore e nella sua anima. La ferita peggiore, quella riguardo alla quale Gesù – con parole sapienti – ha detto: “Voglio queste spine nella mia carne e non nell’anima di quelli che amo!”.

Che l’uomo si rivolga al Sangue di Gesù. Presentati davanti a Cristo, che ti ha dato la vita, che ti ha liberato, che ti ha santificato e ha guarito la ferita che è presente nel mondo. Che il mondo non permetta che questa ferita lo conduca a una sofferenza maggiore.

Per questo io chiedo a Gesù: “Figlio mio! Abbi compassione dell’umanità, del mondo, di ogni figlio che oggi ha bisogno degli spazi infiniti del tuo Cuore Misericordioso!”

Faccio gli auguri a quanti compiono gli anni e vi chiedo di essere forti in questo momento in cui il Cielo vi chiede di essere disposti a cercare la guarigione e la liberazione del vostro cuore e della vostra anima.

I fiori sono stati benedetti per la guarigione e liberazione di tutti i figli qui presenti, di tutti quelli che hanno bisogno di questa luce, che libera, guarisce e salva. Luce che è Gesù: la luce del mondo, la via e la felicità di tutta l’umanità.

Ecco la Serva del Signore, quella che chiede al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo di benedirvi. Ecco che il Signore mi chiama!