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2002

09.03.2002 (1)

messaggio ricevuto da Marilda Santana a Piedade dos Gerais (MG-Brasile) il 09.03.2002 – pomeriggio

Cari e amati figli!
In questo momento così speciale di sapienza, fede e preghiera, affidiamo a Gesù la nostra vita, il nostro cammino, la nostra missione e chiediamo allo Spirito Santo di insegnarci ad essere strumenti di grande autenticità nelle mani di Dio.

Oggi non possiamo che essere consapevoli di questo contenuto di grazia che è la presenza di Dio in ciascuno di noi. Abbiamo qui una fonte di ricchezza, il cui tesoro è santificante.

Il mondo ha molto per quanto riguarda la materia, ma per quanto riguarda la fede, la carità, l’umiltà, la spiritualità, il mondo sta diventando sempre più povero.
È una povertà che fa male nel cuore di chi continua a credere nel Signore.
E questo dolore è proprio perché vediamo un così grande amore, una così grande misericordia di Dio e una tale mancanza di sapienza e luce nel cuore delle persone.

Quando sei qui, la prima cosa che dovresti fare è esaminare la tua coscienza, fare una breve riflessione, una meditazione: “Come mai questo pomeriggio Dio mi fa dono di tanta sapienza e grandezza?”. E cerca sempre di meditare: “Sono degno? Sono meritevole della grazia che il Cielo mi concede?”.

Perché oggi ci sono migliaia di persone che dicono: “Io credo”. Ma pochissime persone sanno credere veramente, fidarsi veramente di Dio.
Vi ricordo che un giorno Gesù ha sudato sangue per lavare il vostro cuore dal dolore più grande: il dolore delle tenebre e del peccato.

È molto triste, principalmente per chi sa che Dio è la Resurrezione, che Dio è la vita eterna, vedere le persone prigioniere, soffocate, bloccate nelle trappole del nemico.
Oggi l’umanità è così. Così sono oggi le creature: prigioniere, soffocate, angosciate, tristi.
Perché la nostra ragione di vivere è la certezza che Dio è con noi.

L’uomo ha dato poco valore a questa grazia di sapere che Dio è con noi. Ecco perché spesso sei qui presente solo con il corpo, perché la tua sapienza si ferma agli occhi, all’apparenza.
Non stai cercando di salire i gradini verso la santità, verso la vita di santità.
Arriva il momento in cui ti accorgi che più sali in alto, più soffri, più incontri difficoltà, più il sentiero si restringe, perché Gesù ha detto: “Più sarai vicino a Dio, più sentirai il peso della tua croce.”

Anche Gesù ha sentito questo peso. Quanto più in alto saliva, più sentiva il peso, il peso del dolore, il peso del disamore, il peso delle tenebre che vedeva coprire l’umanità.

E oggi abbiamo e possiamo dire la gioia di cercare una vita autentica, trasparente, degna. Oggi qui stiamo camminando su un sentiero di misericordia, di vita piena, di responsabilità. L’obiettivo principale della nostra missione è l’abbandono e la fiducia in Dio.

Affidiamo la nostra vita a Dio, affidiamo il nostro lavoro, il nostro cammino, la nostra missione, e facciamolo con molto amore. Perché è proprio in questa Quaresima che vediamo quanto Dio – per amore – ha fatto per il mondo. Quanto Dio continua a fare per i suoi figli. Anche vedendo una tale mancanza di amore da parte dei suoi figli, una tale mancanza di entusiasmo da parte dei suoi figli, Dio non ha mai smesso di fare per ciascuno di voi, e mai smetterà.

Nel momento in cui ti perdi, non è per mancanza di luce che ti guidi, ma perché non hai lasciato che la luce illuminasse il tuo cuore.
Perché questo è quello che accade più spesso oggi: l’uomo ha la luce di Dio e non la valorizza, ha la grazia di Dio e non la vive, ha la felicità che viene dal Cielo e non le dà valore.

Allora vi chiedo di essere molto forti, molto dediti, di avere una determinazione ancora più autentica. Perché, figli, le vie che conducono al mondo oggi sono tante, ma solo una porta l’uomo alla vita: Gesù! È l’unico!
Quindi è inutile seguire queste migliaia e migliaia di vie che esistono.
Solo una via ti porterà alla vita, alla vita eterna. Ed è per questo che è così stretta, così difficile da percorrere.
E questa via è la ricchezza sconosciuta dagli occhi, ma conosciuta attraverso gli occhi della nostra fede e della nostra anima.

Con grande sapienza voglio darvi la mia benedizione.

In questo momento la Madonna benedice tutti …

Cari figli, vi ho dato la mia benedizione. Ho benedetto tutti voi che siete qui: i bambini, i giovani, le famiglie.

Vorrei che oggi nella preghiera chiedeste molto la pace per la vostra Nazione, molta forza per quelli che sono malati.
Oggi la principale malattia del mondo – come Gesù ci ha detto nel messaggio di questo pomeriggio – è il peccato, è il dolore delle tenebre.
Siamo in un tempo molto bello, che è il tempo della Quaresima, un tempo in cui riflettiamo, meditiamo e facciamo della nostra vita un’opera più viva di amore e di carità, un tempo in cui ci mettiamo completamente nelle mani di Dio.

Rimanete alla presenza della Santissima Trinità.

A chi mi ha offerto bellissimi fiori, dono il mio Cuore di Madre.

Ora vado, il Signore mi chiama. Ecco la Serva del Signore!