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2012

10.11.2012

messaggio ricevuto da Marilda Santana a Piedade dos Gerais (MG-Brasile) il 10.11.2012

Cari figli!
Oggi viviamo un momento di preghiera, sperimentiamo la misericordia e l’unità; e cerchiamo anche ogni giorno di essere preparati.

Quando Gesù ci parla nel silenzio del nostro cuore, ci chiede: “Sei pronto?”.

Perché l’uomo può essere sorpreso dagli eventi. Niente nella vita è più grande e può essere più grande della tua fede. La grande battaglia che abbiamo oggi, la vinciamo con la fede: il dolore, la malattia, la perdita, le tribolazioni spirituali, la sofferenza in famiglia… Tutto può essere vittoria con la fede! Laddove l’uomo non vive la fede, sperimenta ogni giorno, in ogni momento, un’ardua sofferenza nel suo cuore e nella sua anima, che fa parte della sua vita, della sua quotidianità.

La sofferenza spirituale è la sofferenza più grande di tutte.

Per questo motivo, il Cielo ci ha dato questa grande missione di essere capaci di evangelizzare ed essere evangelizzati. E noi per il Cielo, per la misericordia del Cielo, abbiamo una missione molto preziosa agli occhi di Dio, che ci avvicina a una preparazione che ci edifichi e perfezioni per tutti gli eventi che il mondo vivrà e che sta già vivendo. E questa preparazione ci porta soavità per vincere la battaglia.

Oggi, per grazia di Dio e per l’infinita misericordia del Cielo, abbiamo l’alimento spirituale che ci insegna ad affrontare il grande cammino di questi tempi finali.

L’anno dedicato alla Misericordia e all’Unità ci ha fatto immergere nel Cuore di Gesù.

Chi non vuole stare nel Cuore di Gesù?

E questa immersione significa entrare nel Cuore di Gesù, stare con la nostra presenza alla presenza di Gesù e, insieme al Padre e allo Spirito Santo, edificare.

Cosa significa edificare? Essere forti.

Quando dici che vuoi ristrutturare i pilastri della tua vita, significa che stai edificando la tua spiritualità. E quando edifichi la tua spiritualità, costruisci la forza sublime che viene dall’alto. Questa forza che viene dall’alto, questa forza che viene da Dio, è quella che veramente ti edifica.

Allora quest’anno dell’Unità è l’anno della costruzione. È l’anno in cui avvicinarsi al Cuore di Dio – Padre, Figlio e Spirito Santo – e proteggere sé stessi. Perché il nemico vi perseguita in ogni modo. Quando meno te ne accorgi, ti getta addosso un veleno dolorosissimo: turbamenti, inquietudine, sofferenza, perdita completa della grazia dell’amore. L’uomo vive così pieno di rabbia nel suo cuore, di odio, che l’amore è l’unico in grado di ripristinare la meravigliosa presenza di Dio. Perché quando siamo nella grazia di Dio, impariamo ad amare.

Molte volte ti chiedi: “Perché amo così tanto?”

Perché Dio è con te! Anche Dio ti ama, immensamente; e tu impari ad amare, a trasmettere questo affetto di Dio, questo affetto della presenza di Dio. Il mondo è carente di questo affetto della presenza di Dio, l’uomo non vive più la vicinanza con Dio.

Ecco perché dobbiamo dare molto valore alla presenza di Dio nella nostra vita. Dovete valorizzare molto questo piccolo Santuario di preghiera nelle vostre vite. Perché edificate voi stessi nello sperimentare questa vita spirituale di fraternità. In questi tempi finali la missione più grande è essere fraterni, ed è la più difficile.

L’uomo vuole vivere l’individualità, vuole occuparsi di sé stesso, dimenticare l’altro. Nella fraternità impariamo anche a prenderci cura delle persone che ci sono vicine. Non possiamo vivere solo in funzione di noi stessi, dobbiamo vivere preoccupandoci un po’ anche di chi vive vicino a noi, che sia il fratello più bisognoso, che sia il fratello più forte, che sia il fratello più debole, che sia il fratello più santo, oppure il più peccatore.

La presenza di Dio e l’amore di Dio ci danno la forza per restaurare la fraternità. La fraternità è una delle più grandi virtù della famiglia: essere fraterna.

A che serve avere una famiglia se essa non è fraterna? Se non condivide internamente e con gli altri, la battaglia della missione che è essere famiglia?

Il peso della croce non può essere solo sulle spalle di alcuni, deve essere condiviso con tutti, perché in questo modo vinciamo con la forza della preghiera, della fede e dell’unione.

Dobbiamo avere una grande unione; permettere che l’alleanza del Cielo con noi ci dia un’unione fortificata dalla fede, dall’Eucaristia; che è Gesù in noi e noi alla presenza di Gesù, principalmente per la forza dell’unità con il Padre, lo Spirito Santo e il Figlio Gesù.

Allora dobbiamo camminare e lavorare per la ricostruzione dei pilastri fondamentali, del fondamento spirituale della nostra vita. Ognuno deve essere responsabile di se stesso e capace di costruire questi pilastri di forza e di fede nel suo cuore e nella sua anima.

Nella benedizione di oggi chiederò a Gesù di concedervi questo grande miracolo, di essere realmente edificati dalla luce della Santissima Trinità.

Con gioia e amore, voglio benedire tutti i figli.

in questo momento la Madonna benedice i presenti

Cari figli!
Ho benedetto con affetto tutta questa fraternità.

Oggi Gesù ci ha parlato dell’edificazione della famiglia, dei valori di una fraternità, della missione, del valore del bene.

Ognuno di noi è responsabile di fare il bene. Quando tu nella tua fraternità – la famiglia è fraternità – ti metti al servizio del bene, la famiglia cresce. È come il lievito nell’impasto: riempie, cresce, dilata il contenuto di quel lievito che trasformerà quell’impasto in un impasto forte.

Così è la presenza di Gesù in noi. E la presenza di ognuno di noi con Gesù e con i fratelli ci rende davvero forti. Se guardi te stesso, vedrai che materialmente sei molto debole, tutto in te è fragilità: i tuoi occhi, le tue orecchie, la tua voce, il tuo modo di vedere. Preferisci in primo luogo non la via stretta, la via del sacrificio; vuoi sempre l’abbondanza, il piacere, vuoi le cose facili.

Gli occhi vanno sempre verso quello che sembra essere facile, ed per questo che l’umanità vive difficilmente; perché il facile è difficile, mentre quello che sembra difficile è quello che è buono, che è facile.

Allora se abbiamo unione, costruiamo la nostra fraternità. E Gesù ci continua a dire quanto il mondo avrà bisogno di questa fraternità; quello che salverà il mondo è l’unione dei figli di Dio! Quello che salverà il mondo da ogni miseria – non solo quella che colpisce il corpo, ma anche quella che colpisce l’anima – è l’unione dei figli di Dio con il Cielo e con i fratelli.

Ecco perché questa fraternità qui ha molto valore per Dio e dovete valorizzarla. Ognuno qui deve valorizzare, essere valorizzato, essere utile, essere responsabile e fare il bene. Questo bene è il lievito che Gesù Cristo vuole che esista in questo impasto, che Egli ama tanto e desidera che cresca, che sono i tuoi fratelli.

Questa benedizione di oggi è stata per le famiglie che hanno avuto perdite, che hanno dovuto consegnare i figli che amano al Cuore di Gesù, spesso senza avere una spiegazione per il mistero della morte, ma Gesù lo trasforma in misericordia. Quello che non sappiamo spiegare a parole, Egli lo trasforma in misericordia. Allora che Gesù dia consolazione, conforto e misericordia a queste famiglie.

Questa benedizione è stata anche per mia figlia Simone, che Gesù la renda sempre illuminata, protetta, benedetta, che il suo cuore sia sempre in Dio; e per mia figlia Ana, che Dio la illumini, la custodisca, la protegga, la difenda da ogni male e le dia sempre un cuore pieno di pace e amore per Gesù.

Rimanete tutti con la benedizione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

A chi mi ha offerto questi bellissimi fiori, dono il mio Cuore di Madre.

Il Cielo mi chiama ed ama tutti noi. Ecco la Serva di Dio!