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2019

19.04.2019

2019 – Anno delle missioni e delle comunità
Messaggio di Venerdì Santo 19.04.2019

traduzione dall’audio

Cari figli,
davanti alla pace che è Gesù, in questa Valle di preghiera, luogo di fede, di pace, di speranza, oggi riflettiamo molto sulla speranza, la speranza che Gesù è per tutti. La speranza che Gesù è la Luce, è la Via, è la brezza leggera che arriva fino a noi per tranquillizzare i cuori afflitti.

Questo Venerdì Santo ci conduce a Dio attraverso una riflessione dolorosa, una riflessione sublime. Perché, se l’uomo non avesse sperimentato l’amore di Gesù, che ha dato la vita per tutti, oggi voi non avreste pace, non avreste gioia, non avreste felicità, speranza, non avreste la certezza che con Dio tutto è possibile. Come ci ha detto Gesù: “Quello che è impossibile agli occhi, è possibile per chi crede”.

Il tempo in cui vivete – che è l’anno delle missioni, l’anno delle comunità – è una situazione di dolore, un anno molto difficile nel mondo, in Brasile: ognuno sta raccogliendo sofferenza nel proprio Paese, la conseguenza della mancanza di Dio, mancanza di preghiera, mancanza di fede, mancanza di comunione, di fraternità. Ma in questo Venerdì Santo abbiamo la speranza.
Questo Venerdì Santo ci mostra che Gesù ci ama, che nessuno ti ama come Gesù ti ama, che Egli è morto per te e lo ha fatto con amore. Gesù ha amato la volontà del Padre. E oggi tu sei qui e hai la grazia di essere in un luogo benedetto, hai la grazia di pregare, di chiedere a Dio misericordia, hai la grazia di fare esperienza di Dio, esperienza del Cielo, esperienza dell’amore di Dio. Perché non esiste una prova d’amore più bella di quella di Gesù. Come Gesù vi ama!

Ed è anche il momento in cui vediamo la grande rabbia del male: quanto è furioso il demonio! Come siamo in battaglia, anche le famiglie, i bambini. Oggi in questo Venerdì Santo vedo che molti uomini hanno perso la luce della fede. L’uomo non riesce a vivere un Venerdì Santo di silenzio, di digiuno, di preghiera. Oggi l’uomo sta raccogliendo molta sofferenza perché manca di rispetto al Sacro, perché questo giorno di oggi è un giorno profondamente sacro per il figlio di Dio, per colui che ama Dio. Perché se non ci fosse Gesù e il suo amore, nessuno di voi sarebbe in piedi. Se ancora siete nelle condizioni di essere forti è perché Gesù è con noi. Non siamo soli. Non siamo abbandonati. Gesù è con noi. Gesù si mette davanti a voi, guida i vostri passi, mostra che Egli è la Via.

E guardiamo l’umiltà di Gesù: l’amore che Gesù ci trasmette è pienamente umile. Noi molte volte vorremmo dire: “Maestro, dove sei?”. Ed Egli viene a noi nella brezza leggera, mite, mostrando in mezzo alla natura che Egli può essere così vicino a noi attraverso cose così semplici. Molte volte non riesci a vedere Gesù nella tua casa, non riesci a vedere Gesù nella tua comunità, non riesci a vedere Gesù nel cuore di quelli che sono più vicini a te, nella famiglia, il giardino di Dio, il dono più grande.

Gesù, quando ha dato la vita, ha amato ciascuno. Ci ha tenuti molto vicini a lui: vicini alla sua grazia, vicini alla sua compassione, vicini alla sua redenzione. E oggi, nel momento attuale, Gesù ci mette nel suo Cuore, mostrando che abbiamo bisogno della Misericordia. Sono arrivati i tempi della battaglia, i tempi difficili sono qui e nessuno riuscirà a sfuggirli, figli. Avremo modo di difenderci da questa battaglia; non potremo fuggire da essa ma potremo difenderci da essa.

E ancora una volta vi dico che la nostra grande arma è la preghiera. Preghiera per i giovani, preghiera per i bambini, accendere questa fiamma, accendere questa luce del Divino Spirito Santo, avere più fede, avere più sapienza, credere di più. L’uomo non vive più il Venerdì Santo, non cerca più il timore di Dio, il rispetto a Dio, e nella misura in cui semini, poi raccogli. Quanto più manchi di rispetto, tanto più vedrai la sofferenza. Perché l’umanità non ha ancora visto cos’è il principio della sofferenza. Se l’umanità dovesse raccogliere tutta la sofferenza che ha seminato, molti di voi desidererebbero di non essere sulla Terra. Perché è una grande sofferenza, figli.

Ma noi abbiamo la speranza e questa speranza è Gesù. Ed Egli ci sta alleggerendo questa grande sofferenza, ci sta difendendo da questa grande sofferenza. Ci sta dando la grazia di essere in stato di grazia. Perché quando sei in stato di grazia sei più preparato per vincere la sofferenza. Mentre quando non sei in stato di grazia – non hai un cuore modellato con la preghiera – non riesci ad attraversare la prova e subito fai un grande rumore.

In questo Venerdì Santo dobbiamo meditare su Gesù silenzioso. Ha attraversato una grande prova, ha sofferto, ma in silenzio. Perché Egli è Dio e manifestava a noi ogni azione del Padre, che è amore, la luce dello Spirito Santo e il suo Cuore, amore infinito per il mondo. In silenzio. Senza disperazione, pieno di silenzio, pieno di compassione. Il contrario di quello che fa l’umanità oggi. Davanti alle prove non vive il silenzio ma fa rumore: guerra, discordia, violenza. Non sa guardare la situazione del momento presente e vincere con la preghiera e il silenzio. Con quella soavità che Gesù ha avuto per portare la croce e vedere tutto, soffrire ogni umiliazione, ma restando fedele al disegno del Padre per il proprio Figlio.

Spesso non hai questa soavità nella vita comunitaria, per questo Gesù dedica quest’anno alle comunità. Spesso riflettiamo poco su cosa sia una comunità. Dimentichiamo che oggi, purtroppo, le comunità sono divise, disunite. Non hanno quella soavità di Gesù per tenere unito il gregge, guidare il gregge. Felice è la comunità che oggi promuove l’unità. Questo è il grande insegnamento di Gesù. Il grande Maestro ha portato al mondo l’unione, la fraternità. Allora le comunità oggi hanno bisogno di essere comunità missionarie, lavorare in comunione, evitare che l’invidia, la gelosia, la menzogna, la vanità umana, l’ego umano, dividano l’essenza di quello che Cristo vuole nelle comunità. Perché le comunità oggi hanno il compito di portare questo Cristo che è la speranza.

Questo Venerdì Santo rinnova in noi la speranza. Dopo quello che Gesù ha fatto, e continua a fare per voi in questo cammino, in quest’anno missionario, in cui ci mette al lavoro, ci chiede di essere opera viva, famiglia che si prende cura di questo giardino, essere Chiesa che promuove la speranza, l’uguaglianza, la fraternità, che stia unita, tenendosi per mano, per la costruzione di un mondo nuovo, un mondo migliore. Il mondo ha tante cicatrici di dolore, tante ferite nell’anima. Solo Gesù può curare queste ferite presenti oggi nell’anima. Quanti bambini nascono già con queste ferite: del disamore, della mancanza di affetto, della mancanza di protezione.

Cristo ha dato la vita affinché noi avessimo una vita piena, una vita sublime, perché avessimo questa brezza leggera che oggi soffia tutto il tempo, mostrando che realmente Gesù è la speranza del mondo. Che dobbiamo credere in un mondo migliore, in un mondo nuovo, nella trasformazione. Perché Egli è la trasformazione. Ed Egli può curare questo dolore che oggi è così presente nel mondo, questo dolore che oggi è nelle case, nelle comunità.

Noi abbiamo una missione di apostoli. Come Gesù ha invitato gli apostoli, anche noi vogliamo pescare anime, vogliamo portare l’amore. Egli invita oggi anche noi. Invita te padre, invita te madre, invita te giovane che sei venuto da così lontano per vivere questo ritiro santo, per fare questa esperienza unica, un Venerdì Santo con Dio, questa fede viva edificata nei vostri cuori. Nella tua anima, che ha sete di Dio, sete di Cristo, sete di vittoria. È Gesù che ci rende consapevoli che l’uomo sta vivendo molte battaglie per mancanza di unione, di amore.

Perché molto spesso, ascolta, quando incontri Dio veramente, quando eri lì perso nell’oscurità, allora dici: “Quanto tempo ho perso”. Sono sicura che molti di voi hanno già fatto questa esperienza, di rendersi conto e riflettere su quanto tempo hanno perso: “Quante cose belle ho perso, quanta grazia ho perso”. Mentre Dio vuole solamente la mia felicità. Quante volte hai dato colpa a qualcuno, hai fatto guerra a qualcuno, mentre Dio è la pace, e quel cuore che era ferito, inquieto, dolente, aveva bisogno unicamente di guarigione e di liberazione, di esorcismo, di essere esorcizzato.

Gesù, quando camminava con noi, ci ha insegnato questo, ci ha insegnato ad avere una fede grande, che crescesse e che davanti alle battaglie si fortificasse sempre di più. Perché non è nei momenti forti che sei forte, è nei momenti di dolore che sei forte. Non è nei momenti facili. Ma nell’ora in cui vedi la sofferenza, in cui vedi l’infermità, in cui vedi la perdita, in cui vedi che nulla è andato come avevi programmato. È nei momenti in cui sei lì senza una parola, senza una risposta, che vedi quanto Dio ti ha reso forte. A volte è nel momento della debolezza che conosci la tua fortezza. L’uomo ha bisogno di fare esperienza di questa fortezza. Per questo Gesù ha detto: “Vi amo”.

In questa Settimana Santa, sperimentiamo la settimana in cui abbiamo la certezza che Gesù ci ama. E in questo Venerdì Santo abbiamo avuto l’immensa grazia di vedere quanto Gesù ci ama. Cosa ha fatto per amore verso di me. Cosa ha fatto per aver voluto così tanto bene a questo mio cuore. Cosa ha desiderato per me. In quel momento in cui portava la croce, in cui moriva per ciascuno di noi, Egli ha desiderato che io avessi quello che non avevo: liberazione, vita, felicità.
E molte volte voi perite nel mondo dell’oscurità, siete prigionieri, mentre Gesù è il vostro liberatore. Mentre Egli ti vuole un bene più grande. Perché nessuno ti ama come Gesù ti ama. Nessuno ti vuole così tanto bene come Gesù ti vuole bene. Ti trovi immerso nelle meschinità, ti trascini, sei un uomo prigioniero della sofferenza, ma Gesù Cristo è morto sulla croce perché tu non avessi questa sofferenza. Egli ti ha dato la vita. Ha detto: “Padre, perdono. Essi non sanno quello che fanno”. Quante volte, nella tua vita, Gesù ti perdona, perché tu eri cieco, credendoti padrone della verità. Mentre eri lontano dalla verità, turbato dall’illusione del maligno. Perché il male ti illude, il male ti seduce, e tu hai bisogno di avere un cuore che abbia questa fonte di grazia.

Per questo, questo Venerdì Santo ci rialza. Figli, forse non avete mai avuto la grazia e la felicità di riflettere quanto Gesù ci ha dato vittoria con la sua morte sulla croce. Chi era morto era l’uomo, e l’uomo ha avuto solo vita quando Gesù è morto sulla croce. Il mondo trema, la terra riconosce che aveva bisogno del Salvatore. È la stessa cosa che oggi Gesù vuole dal mondo, quando dice: “Voglio darvi tanto e voi volete soltanto lasciarvi trascinare da quello che non è niente”. Perché, cosa ha fatto oggi il demonio nella vostra vita? Quanto vuoto, quanti suicidi, quante prove, quanta mancanza di gioia! Oggi l’uomo non si alza più al mattino dicendo: “Grazie, Signore, per la vita, per questo giorno, per questo dono, per questa grazia, per questa missione”.

Voi che da tanti anni state vivendo una missione, che avete imparato il valore della preghiera, dell’Eucarestia, dell’apostolato, dell’evangelizzazione, di essere missionari, di abbracciare, servire, condividere, vedere il miracolo della moltiplicazione, la Santa Comunione, la Santa Eucarestia. Gesù è il miracolo. Questo miracolo che non può mancare nelle nostre vite. Questo miracolo trasformatore.

Allora che questo giorno, che questo momento, che questa settimana, che questo Venerdì Santo restauri in noi il miracolo del nostro Salvatore. Mettete qui il vostro cuore. Quanti di voi sono fisicamente vivi, ma spiritualmente morti. Senza Dio, senza fede, senza religiosità, senza luce, senza orizzonti, perduti in un mondo che non riempie nessuno. A volte l’uomo dice: “Ho bisogno dell’oro, ho bisogno dell’argento, ho bisogno di diversi beni”. Ma il bene più grande è Gesù. È la pace di Gesù, è la vittoria di Gesù, è la gloria di Gesù. Perché un giorno vi lascerete tutto alle spalle. Ed Egli starà davanti a te aspettandoti, per darti la vita eterna. Cosa vuole Gesù da noi, figli? La vita eterna. Se foste solo terra, solo materia, Egli non sarebbe morto per ciascuno di voi. Gesù vuole darci la vita eterna. Allora apriamo i nostri cuori, facciamo un momento di riflessione chiedendo a Dio perdono, chiedendo a Dio misericordia.

Con grande affetto, voglio darvi adesso la mia benedizione.

in questo momento la Madonna benedice i presenti

Cari figli,
vi ho benedetti con molto affetto.
Un Venerdì che ci fa guardare oltre quello che tanti riescono a vedere in questo giorno. Perché molti riescono solo a chiudere gli occhi ed avere la visione, nell’intimo del loro cuore, di Gesù morto su quella croce, ma molti dimenticano di avere la visione della liberazione che Gesù ci concede con la sua morte sulla croce.

Questa liberazione di cui oggi hanno bisogno le famiglie, i nostri giovani, i nostri bambini, tutto il popolo di Dio. La liberazione da tutte queste miserie che oggi hanno soffocato le comunità, impedendo all’uomo di fare di questo mondo un mondo di giustizia, di uguaglianza e di fraternità. Per questo dobbiamo avere la visione del nostro Salvatore che oggi ci porta Misericordia. Misericordia affinché costruiamo un mondo di pace, un mondo di gioia, un mondo di luce. Soprattutto per tutti i cuori oggi assetati di questa brezza leggera che è Gesù, la nostra speranza. E la certezza che con Lui, insieme al Padre e allo Spirito Santo, raggiungiamo la pienezza eterna.

Vi auguro molta pace, continuate con la riflessione, l’adorazione, il digiuno, il ringraziamento, aprendo la porta del vostro cuore e permettendo che il miracolo si compia nella vostra vita. E che questo miracolo porti la soavità di cui oggi il mondo ha bisogno.

I fiori sono stati benedetti per la guarigione e liberazione di tutti i malati nel corpo e nell’anima.

Auguro molta pace a chi oggi compie gli anni.

Ecco la Madre di Dio, la Madre dei Dolori, ed ecco che il Signore mi chiama.