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2018

03.04.2018

funerale di Jacira e Mario, due ospiti della “Casa Sacra Famiglia”
traduzione dall’audio

Cari figli,
in questa mattina di preghiera i vostri cuori sono circondati da sentimenti di dolore, di abbandono, di commiato, ma anche di certezza della vita eterna, della resurrezione, della grazia. Come avete vissuto e riflettuto in tutti questi giorni, il nostro Salvatore è Cristo, colui che è la Resurrezione.

Per questo, non abbiate paura dell’abbandono, non abbiate paura del distacco, perché esso fa parte della vita di ogni figlio che cammina su questa terra. Questa terra è un passaggio nel quale Dio ci ha messi, ma ci ha preparato un posto speciale che è la vita eterna, la casa di Dio, la casa del Padre.

Quando viene questa nostalgia – specialmente nel cuore di questi figli che vivono come fratelli in una grande comunione di amore, fraternità, carità, solidarietà – viene però anche questa riflessione: siamo del Padre. La nostra vita, il nostro cammino, tutto quello che abbiamo, tutto quello che siamo. Non siamo padroni delle cose, siamo figli di Colui che è padrone di tutte le cose.
E oggi affidiamo a Dio i figli che a Lui appartengono. Affidiamo al Padre questi cuori piccoli, umili, semplici.

Oggi l’amore ci porta una grande catechesi. Amare. Amare le persone, amare quelli che hanno portato tanta gioia, hanno portato la croce della loro malattia, la loro croce di dolore, di malattia fisica, ma hanno avuto la grande gioia che è un cuore in pace, un cuore sereno, un cuore vicino al Padre.

Dobbiamo avere sempre il nostro cuore vicino al Padre. Oggi voi siete qui a salutare questi fratelli. Ma in qualsiasi momento potrebbe essere anche la tua ora. Nessuno conosce il suo giorno, la sua ora, nessuno di voi può dire “Io starò per sempre sulla terra”. Nessuno sa quando Gesù arriverà e – insieme al Padre e allo Spirito Santo – volgerà il suo sguardo su di te dicendo: “Oggi desidero questa rosa, oggi desidero questo figlio”. E nessuno può dire: no. È il momento dell’abbandono.

Oggi voglio benedire in modo molto speciale la Comunità Fraterna, benedire i fratelli della “Casa Sacra Famiglia” – che fa parte della Comunità Fraterna – e dirvi: figli, questa è la grande lezione dell’amore. L’abbandono. Questa è la grande lezione dell’amore: abbandonarsi.

Io Maria ho vissuto il momento dell’abbandono del mio Figlio Amato: la morte. E ho vissuto il momento dell’abbandono di tenere tra le braccia mio Figlio morto. Ma che gioia vivere il momento della Resurrezione!

Allora, quando oggi meditate sull’abbandono, la morte, il dolore del distacco fisico, la nostalgia, sperimentate anche la resurrezione. Gesù è la Resurrezione. Noi stiamo ancora respirando questa Resurrezione! Soprattutto perché avete avuto una bella catechesi durante il tempo di preparazione alla Pasqua.

E oggi abbiamo questo esempio, che la vita appartiene a Dio. La vita appartiene al Padre. C’è nostalgia, ci sono lacrime, c’è dolore nel cuore, perché voi amate! Voi sapete cos’è il sentimento dell’amore. Non siete uomini fatti solo di materia, avete una vita a immagine e somiglianza di Dio. Allora voi sapete cos’è l’amore, cosa significa amare queste persone, prendersi cura di loro. Quelli che durante tutto questo tempo si sono dedicati a loro: questo è amore! L’amore è la maggiore fonte di grazia. Per questo oggi viene dal cuore la riflessione: felice è l’anima che ama! L’uomo che non sa amare è triste.

Allora il vostro distacco di oggi, il vostro abbandono di oggi, è un abbandono maturo, un abbandono sapiente. Perché sapete che è stato il disegno del Padre, è stata la volontà di Dio. E come ci ha insegnato Gesù: che sia fatta la volontà del Padre. La nostalgia, le lacrime, sono la certezza dell’amore di Dio che agisce in noi, che ci muove, che ci fa avere serenità, fare il bene, praticare il bene, essere persone dal cuore puro, fare in modo che possiamo comprendere la grande risposta del Cielo: amate, amate, amate.

Allora questo è esempio vivo di amore. Due anime che avevano bisogno di amore, di affetto, di cura, ma anche che hanno saputo amare, che hanno dato amore, che hanno dato gioia, che hanno portato felicità, pace, armonia e che oggi stanno vivendo il momento più felice della loro vita, che è la casa del Padre.

Per questo con grande affetto, con grande amore, voglio benedirvi e chiedere a Gesù che guarisca questo dolore e che trasformi questo dolore in benedizioni. Perché vivere, per chi crede nel cielo, è una benedizione di Dio, e questa vita ci porta a credere, ad affidare pienamente la nostra vita nelle mani del nostro Creatore.

la Madonna benedice i presenti

Cari figli,
vi ho benedetti con molto affetto. Questa benedizione è di conforto e consolazione per i cuori di questi figli che sono pieni di nostalgia, di amore per questi fratelli che hanno camminato per tanto tempo insieme a loro, sperimentando il profumo della felicità e della pace. Che Dio benedica voi che restate in questo cammino che ci conduce alla casa di Dio.

Faccio gli auguri a chi compie gli anni. Ho benedetto tutti i figli qui presenti, tutti quelli che fanno parte di questo cammino di amore al prossimo. Perché è il grande comandamento di Gesù: amare Dio e il prossimo.

A chi mi ha offerto questi fiori bellissimi voglio offrire il mio Cuore e chiedere a Gesù che benedica questi fiori per la guarigione e liberazione di tutti i malati nel corpo e nell’anima.

Ecco la Serva di Dio, la Madre della Pietà, ed ecco che il Signore mi chiama.