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2012

06.11.2012

messaggio ricevuto da Marilda Santana a Piedade dos Gerais (MG-Brasile) il 06.11.2012
funerale di un membro della fraternità

Cari figli!
Oggi, nel silenzio di questo momento di preghiera e di grazie, vedremo, in un modo molto speciale, che stiamo vivendo il mistero della risurrezione, che è la vita veramente in Dio.

Quando ti trovi di fronte al mistero della morte, vedi la ricchezza che c’è nel tuo cuore, che è la fede e la fiducia nel Cielo. Questo perché niente si perde, ma nelle mani di Dio tutto si trasforma.

I figli che camminano su questa Terra, sono creature che hanno bisogno di mettere costantemente le loro vite, i loro cuori e le loro anime nelle mani del Signore. Questo perché nessuno conosce il giorno in cui Dio verrà a raccoglierlo. Nessuno conosce l’ora in cui Dio lo porta a far parte del grande mistero del Regno dei Cieli.

Oggi qui sperimentiamo il mistero della morte, che è un mistero di abbandono e di fede – che avviene principalmente nel cuore di coloro che si abbandonano e vivono questo abbandono come figli, che sono più vicini a Dio, che stanno vivendo l’intero cammino, l’intero viaggio. Tutti voi siete figli che hanno bisogno di affidare costantemente la vita a Dio, perché ognuno ha una missione.

Molti non hanno la missione di essere padre o madre, ma hanno la missione di servire Dio con il cuore aperto, con il cuore sempre abbandonato. Molti operano con la certezza che tutto quello che fanno, in questo mondo, lo fanno per l’edificazione delle creature di Dio, perché hanno bisogno di essere aiutate e protette. Operano sapendo che sono creature che hanno bisogno di essere veramente accolte nel Cuore di Dio.

Nel giorno della commemorazione dei defunti, Gesù ha detto a tutti noi: “Felice sei tu che sai consegnare a Dio quello che Dio ti chiede!”.

Quanti di voi hanno fatto questa consegna! Quanti di voi hanno già dovuto consegnare le persone più vicine a loro! Oggi, quando guardiamo questo luogo, vediamo che siamo una grande famiglia. La missione è essere questa famiglia. Non importa se qui sulla Terra non hai avuto la missione di essere padre, ma Dio ti concede la grazia di essere un buon figlio, di essere un’anima di Dio, un’anima che si mette nelle mani di Dio. Questo è l’abbandono e questo abbandono dev’essere di tutti.

Oggi, in questo immenso giardino che è la Terra, Dio ha scelto questo figlio. Quanti sono quelli che, questa sera, in Brasile e nel mondo, vengono raccolti allo stesso modo e stanno offrendo a Dio i loro cuori e le loro anime!

Quelli che lasciano nostalgia, lasciano quel sentimento così grande nel cuore, che è l’amore. Questo perché l’amore non muore, l’amore non finisce, l’amore rinasce; soprattutto l’amore di Dio in noi. Egli ci ha resi tutti una famiglia. Egli ci ha resi tutti una grande fraternità, e in questa fraternità ci ha insegnato ad essere protettori, ad essere padri, madri, amici, fratelli, giovani, bambini, missionari. Ci ha insegnato a servire in modo sublime.

Una delle cose più importanti nella vita di quelli che servono Dio è il silenzio e la dolcezza della mansuetudine.

Arriva un momento nella vita, specialmente per le persone più anziane, in cui la più grande ricchezza che hanno è il silenzio. È il silenzio dell’abbandono. È il silenzio dell’umiltà. È il silenzio della perseveranza.

E oggi questo figlio ha ricevuto da Dio la grazia di stare alla presenza di Dio, di essere chiamato a stare con il Padre. Ha ricevuto la grazia di far parte di questa famiglia fraterna, di essere strumento di questa comunità fraterna, lasciando nel cuore di tanti presenti un profumo d’amore. Questo perché ha seminato questo amore con gioia, con semplicità, con serenità. Per questo, è diventato un membro importante di quest’opera, nella quale siamo tutti mattoni di Dio.

Dio costruisce quest’opera con i bambini, i giovani, i padri, le madri e i missionari.

È un’opera bellissima!

Dio ha seminato nel grande giardino della comunità fraterna il profumo della dolcezza, della generosità, dell’apertura del cuore, dell’affidamento del cuore, e così abbiamo ricevuto da Dio una famiglia. Una famiglia che oggi è diventata ancora più grande. Questo perché Dio qui ci ha resi tutti una grande famiglia – non importa il colore, non importa la lingua che parliamo, basta avere un cuore che sappia amare, ascoltare e rispettare.

Allora, in questa notte di preghiera, preghiamo Dio per tutti quelli che oggi stanno consegnando sé stessi a Dio, come creature amate del Padre.

Che tutti i presenti, fratelli fraterni, figli fraterni, presentino a Dio i loro cuori addolorati e sperimentino così il momento della misericordia.

A volte non è facile accettare il momento del passaggio. Spesso il figlio fa resistenza, ha paura, ma Dio ci porta la sua misericordia infinita e ci fa vivere e accettare il Suo piano, che è al di sopra del piano dell’uomo.

La volontà di Dio è al di sopra della volontà dell’uomo e oggi, certamente, verranno messe molte cose belle nel cuore delle famiglie, nel cuore dei figli, nel cuore dei bambini. Questo è necessario, perché spesso vivete momenti di grande dolore; come lasciare qualcuno che si ama. Proprio come il momento che stiamo vivendo oggi, guardando questa verità. È così difficile guardare questa verità.

A volte l’uomo è così abituato alla sua vita di tutti i giorni che dimentica di riconoscere il mistero più grande, che è quello di trovarsi nelle mani di Dio. Nessuno sa quale sarà il suo momento. Oggi è di questo figlio, ma qualsiasi momento può essere il momento di uno di voi che è qui, di chiunque sia in questo mondo.

Per questo, dobbiamo vivere sempre con tenerezza, mitezza, obbedienza, abbandono e fedeltà.

Ai figli che oggi stanno perdendo questo figlio, che è più vicino a loro: trasformate questo dolore della perdita in consolazione, che è Gesù. Questo avviene con l’abbandono.

Gesù non è morto anche per te?

Allora, sappi che Gesù è morto per darci la risurrezione e che tu sperimenti il ​​mistero della morte per vivere questa risurrezione. Nessuno morirà, perché risorgeremo! Chi crede risorge, vive per la gloria di Dio.

Stiamo vivendo – dopo un anno completamente dedicato alla misericordia, all’unità, alla famiglia, alla preghiera, all’adorazione a Gesù – il momento in cui non solo preghiamo Dio per questa famiglia, ma per tutte le famiglie del mondo intero; per quelle che stanno vivendo questo momento, affinché siano illuminate. Nel momento in cui vivi questa sofferenza devi essere illuminato perché, se ti spegni di fronte al dolore, dimentichi che Dio è al di sopra di tutto. Se sei illuminato, riesci a vedere oltre il corpo. Il corpo è solo una forma, è solo una materia, ma esiste una vita e questa vita è tutto.

Allora ringrazierete Dio per questa vita bellissima che oggi Dio ha preso con sé. E preghiamo Dio per tutti quelli che ancora non sanno vivere questo momento di abbandono, che vivono ancora una grande agonia, un’ardua sofferenza, per mancanza di questo abbandono.

Questo figlio si è abbandonato in modo così bello, così soave, così mite, perché il suo cuore era sempre in Dio e nella grazia di Dio.

Ognuno, nel silenzio del suo cuore, chieda a Dio la forza per tutti i cuori che stanno vivendo il momento del dolore, affinché siano nelle condizioni di risollevarsi.

Quanti di voi sono già passati per questo dolore? Ma, grazie a Dio, siete restaurati in Cristo. Allora desidero che Gesù restauri il cuore dell’umanità, perché chi crede in Lui vince sempre.

Con sapienza e amore, voglio benedire tutti i figli.

in questo momento la Madonna benedice tutti i presenti

Cari figli!
Ho benedetto con affetto tutti i figli, tutte le famiglie qui presenti.

Oggi, con grande gioia, ho benedetto mia figlia Helena e Leisson. Che Dio vi dia molta luce, forza, coraggio. Prego anche per tutti i cuori che hanno bisogno di essere rafforzati dalla fede, specialmente per il cuore di mio figlio Nicolas e anche per la famiglia di Pedro, che sta vivendo un momento di dolore, un momento di sofferenza.

A tutti i cuori che fanno parte della famiglia: che siate illuminati e consolati dalla forza che è al di sopra di ogni fragilità. Questa forza è la benedizione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, che è in noi e su di noi, sempre!

A coloro che mi hanno offerto questi fiori così belli, dono il mio Cuore.

Il Cielo mi chiama. Ecco la Serva del Signore!